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La perdita dei maestri lascia sempre sgomenti. Ma la notizia della scomparsa improvvisa di Iria Braghiroli Manzini (la “Prof Manzini” per quanti ebbero il privilegio di averla come insegnante alle “Don Milani” di Medolla), lascia un senso di vuoto incolmabile.

Innanzitutto per le sue rare doti professionali. Sebbene siano passati anni da quando fu docente di lettere, tanti ex allievi hanno ben vivo il ricordo del suo magistero, autorevole e competente; rigoroso ma mai disgiunto da un alto senso di umanità. E questo suo magistero era alimentato da un profondo senso di civismo, che a sua volta traeva alimento da un incrollabile senso morale.

Da insegnante ha saputo giudicare gli errori senza giudicare le persone, anzi ha insegnato come proprio l’errore non sia un fallimento, bensì un punto da cui ripartire. Ha insegnato il valore e la grandezza dell’umiltà, del rispetto, dell’accoglienza.

Generazioni di allievi la ricordano per aver saputo insegnare le preziose arti della scrittura, della lettura, dell’ascolto; per aver saputo instillare nelle coscienze il delicato gusto per il senso critico; per aver avviato a coltivare la sottile arte del dubbio. Ma soprattutto per aver insegnato ai giovani a credere in sé. La Prof Manzini non ha educato allievi, ha piuttosto cresciuto cittadini.

E per questo l’intera comunità di Medolla le deve gratitudine immensa.

Alberto Calciolari, sindaco di Medolla

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Ultimo aggiornamento: 12-12-2023, 16:12